A Bari l’Helpdesk Anticaporalato contro lo sfruttamento lavorativo

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su telegram

helpdesk anticaporalato

A Bari continua con successo la collaborazione tra il Comune e l’Helpdesk Anticaporalato all’interno del programma “P.I.U.Su.Pr.Eme. – Percorsi Individualizzati di Uscita dallo sfruttamento”, co-finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione e dall’Unione Europea, PON Inclusione Fondo Sociale Europeo 2014-2020. L’obiettivo è quello di fornire supporto alla vittime di sfruttamento lavorativo, prima di tutto identificandole.

Le regioni d’Italia considerate più a rischio

Il fenomeno del caporalato caratterizza soprattutto la zona meridionale del nostro paese dove è più alta la concentrazione di lavoratori stagionali migranti nel settore agricolo e nelle aree urbane. Ecco perché, da quanto è stato istituito, l’Helpdesk Anticaporalato è operativo soprattutto in Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia grazie a uno staff di operatori, mediatori interculturali e operatrici legali specializzati.

La funzione dell’Helpdesk Anticaporalato

L’obiettivo principale di questo sportello è quello di identificare le vittime di caporalato fornendo loro supporto e favorendo accesso all’offerta dei servizi territoriali e alle diverse azioni progettuali di P.I.U.Su.Pr.Eme. e Su.Pr.Eme. Italia. Grazie ai professionisti che vi operano, l’Helpdesk Anticaporalato è in grado di offrire un servizio nelle seguenti lingue: inglese, francese, arabo, pidgin, edo/benin, wolof, mandingo, fula, pular.

Come contattare l’Helpdesk

Ecco alcuni riferimenti utili per prendere contatto con l’Helpdesk Anticaporalato:

 8,756 Visite totali,  1 visite odierne